Grazie a te Davide. Il tuo punto di vista è interessante; come ho scritto nel racconto di apertura, ogni innovazione può avere un lato scomodo, e magari oscuro. In questo caso il rapporto con la montagna può cambiare radicalmente e bisogna fare in modo non avvenga in modo predatorio (parola forte, ma è per rendere l'idea). Penso che evitare un fenomeno come quello che hai detto accadere in Sudamerica sia sacrosanto.
Grazie come sempre degli spunti. Del prenotare i rifugi, ohimè, ce ne sarebbe da dire: da frequentatore giornaliero della montagna, ci sto ragionando molto. Purtroppo, si va a stringere una delle cose più belle della montagna (la possibilità di improvvisare); in più si apre (anche se lo so fa) la strada a quel fenomeno tipico ad es del Sudamerica, per cui le agenzie o le guide bloccano posti per la stagione.
Grazie a te Davide. Il tuo punto di vista è interessante; come ho scritto nel racconto di apertura, ogni innovazione può avere un lato scomodo, e magari oscuro. In questo caso il rapporto con la montagna può cambiare radicalmente e bisogna fare in modo non avvenga in modo predatorio (parola forte, ma è per rendere l'idea). Penso che evitare un fenomeno come quello che hai detto accadere in Sudamerica sia sacrosanto.
Grazie come sempre degli spunti. Del prenotare i rifugi, ohimè, ce ne sarebbe da dire: da frequentatore giornaliero della montagna, ci sto ragionando molto. Purtroppo, si va a stringere una delle cose più belle della montagna (la possibilità di improvvisare); in più si apre (anche se lo so fa) la strada a quel fenomeno tipico ad es del Sudamerica, per cui le agenzie o le guide bloccano posti per la stagione.
Per me un peccato.