Ciao, anche in piena estate sei su 21 Grammi di Turismo.
Sarà per il caldo o per alcune cose che ho visto e letto, ma mi sono chiesto: a quale modello di sviluppo mira l’industria turistica?
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DEHORS E LEGGENDE
Spesso sento dire che il turismo valorizza la storia e le tradizioni di un luogo. Certe volte, però, mi sale un po’ di scetticismo e per spiegarti meglio il mio dubbio ti racconto una leggenda.
Non sbuffare per favore, lascia prima che ti dica.
Un uomo probo e protettore di una città operosa, ma non so se sempre virtuosa, fu tentato dal diavolo. Sì, quello dal piede caprino, che stufo di essere ignorato dal sant’uomo, decise di incornarlo. L’uomo probo, però, era anche piuttosto flessuoso, si spostò e il povero diavolo incespicando si conficcò con le corna in una dura colonna. E scomparve.
A testimoniarlo restano due fori nella colonna del diavolo, fuori alla Basilica di Sant’Ambrogio.
L’uomo probo era il santo che dà il nome alla basilica e quella che hai letto è una delle più famose leggende milanesi (riscritta un po’ a modo mio).
Oggi. La colonna, e con lei la sua leggenda, è fagocitata dall’ennesimo dehors.
È alle spalle dei tavolini; alle spalle della studentessa coronata d'alloro che festeggia; alle spalle del gruppo di sessantenni alla moda che brindano e alle spalle dei due barman dall’ego importante.
Non ho nulla contro i dehors, in certi casi hanno anche contribuito a riqualificare angoli abbandonati. Ma dove sono le storie da valorizzare? Dove le esperienze autentiche degli storyteller?
Forse è tutto sul fondo di uno spritz.
SOSTENIBILITÀ
A quale turismo puntiamo? La domanda torna.
Talvolta ho la sensazione che non sia un obiettivo al quale tendere, ma una pratica da assolvere, perché «è il mercato che ce lo chiede». Con tutti gli sfasamenti che quest’approccio può portare.
Per mantenere vivo il senso critico, ci sono storie interessanti e diverse da conoscere. Questa è un esempio.
Il turismo ecosostenibile che ruba la terra. Tra la Tanzania e il Kenya, nella terra dei Masai abbondano due cose:
Il presunto turismo ecosostenibile;
I programmi di compensazione per le emissioni di carbonio.
A dirlo le voci dell’attivista Masai, Yannick Ndoinyo e dell’antropologa Fiore Longo, della Ong Survival International.
Un furto di terra agli indigeni mascherato da una finta ideologia. Così lo definiscono. La terra sottratta ai Masai, secondo il racconto, viene usata anche per il turismo fotografico e quello di lusso. Spesso, organizzazioni e governi del Nord usano il racconto della conservazione per sottrarre terre e usarle per il turismo.
Blood carbon. Viene criticato anche il sistema di compensazione del carbonio, che farebbe milioni grazie alle terre indigene del Kenya settentrionale. Oggi le emissioni non vengono ridotte, ma compensate, creando, appunto, dei progetti di compensazione che distruggono lo stile di interi popoli.
Per questo hanno scelto la definizione carbonio insanguinato.
…Nel frattempo negli Usa. Alcune app di delivery hanno fatto causa alla municipalità di New York che ha deliberato un aumento salariale a favore dei corrieri su due ruote, da 11 a 18 $. Le piattaforme di consegna, sostengono che dovranno scaricare i maggiori costi sui consumatori.
Perché è interessante? Qui il concetto di sostenibilità è salariale, che si scontra con il rischio di un’altra gabella sui consumatori.
Camminare fa bene. Il crescente interesse verso il cammino a fini turistici ha delle buone pratiche, anche in Italia. Ad esempio la Via degli Dei, tra Bologna e Firenze, pare abbia creato un notevole indotto e sta permettendo alle economie locali di vivere meglio.
Perché è interessante? Quando si parla di sostenibilità il punto di partenza devono essere le economie e i tessuti locali, speriamo continui a consolidarsi.
Un consiglio non richiesto: partirei vietando l’etichetta turismo lento, così evitiamo che anche i cammini vadano a finire nel gorgo dei luoghi comuni.
FORMAZIONE
La scorsa settimana il numero era dedicato alla formazione, ma da poco ho scoperto che l'istituto alberghiero Carlo Porta di Milano organizzerà dei corsi ITS. Incuriosito ho fatto due domande alla dirigente scolastica, Rossana di Gennaro.
(D.) Perché un istituto alberghiero organizza dei corsi ITS?
Abbiamo una fitta rete di collaborazioni con esperti e aziende del settore; estendere la formazione per un biennio dopo il diploma permette di ottimizzare il loro contributo e consente agli studenti di apprendere le basi del management e acquisire esperienza in ruoli di carattere organizzativo.
(D.) F&B e sport, perché questi percorsi?
Da una parte, gli addetti del Food and Beverage sono appetibili nel mondo del lavoro, e questo percorso permette di inserirsi subito in modo operativo. Dall’altra, il corso legato all'hospitality negli eventi sportivi, grazie alla collaborazione con Coni Lombardia, trasmette il know-how necessario all'organizzazione di eventi sportivi. È una figura innovativa che abbina al mondo dello sport la capacità di accogliere e promuovere il territorio. La prima sfida saranno le Olimpiadi Milano-Cortina.
COSE DA SAPERE
In carrozza. Accor vuole far viaggiare di nuovo l’Orient Express, infatti sta restaurando 17 carrozze degli anni ‘20. L’idea è partire dalla storica tappa tra Parigi e Istanbul entro il 2025.
Che prodotto sarà. «una fantasia: un treno che potrebbe essere stato fatto oggi oppure cento anni fa, chiaramente con l’aggiunta dei comfort moderni». È l’obiettivo secondo il vicepresidente della Orient Express, del gruppo Accor.
Perché è interessante? Belmond già opera con il Venice Simplon-Orient-Express, adesso mi chiedo cosa farà Accor: terrà una linea di continuità con il passato o sarà lusso con inserti retrò?
Ad ogni modo, una cosa è certa, il nome Orient-Express conserva il suo fascino immortale.
Wifi a bordo. Alcune compagnie di navigazione vogliono potenziare il wifi. La Carnival ha installato su 11 delle sue navi un sistema satellitare, che dovrebbe poi estendere sul resto della flotta. Anche la Atlas Ocean Voyages ha annunciato il potenziamento della connettività.
…In Italia, la mappatura. Il Consiglio dei ministri ha ufficializzato il Siconbep (sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici), che dovrebbe rilevare i beni del demanio dati in uso a terzi. E qui entrano in gioco le concessioni balneari.
A quanto pare dovrebbe essere semplice avere le informazioni per la mappatura, teoricamente già raccolte dai Comuni di competenza. Una volta fatto si darà seguito alla direttiva Bolkestein per le concessioni delle spiagge?
Ed è tutto, a giovedì.
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