21 Gr di Turismo: Impressioni di luglio
🚌 Stagionalità , comunicazione, hotel brand, tasse aeree e altro.
Ciao, sono Emilio De Risi e questa è 21 Grammi di Turismo, la newsletter che tra notizie, interviste e qualche riflessione prova a darti uno sguardo ampio sulle sue evoluzioni.
Il clima è instabile come una costruzione di mikado, ma io sono in modalità estiva, quindi ho scritto un paio di riflessioni.
🎵 Il titolo di questo numero si ispira a una bella canzone (soluzione nel finale di newsletter).
Iniziamo!
NON C’È PIÙ L’ALTA STAGIONE
O forse no?
Una delle caratteristiche del tempo che passa è che le cose di una volta sembrano più semplici.
Una volta, appunto, nel turismo c’erano alta e bassa stagione, era tranquillizzante.
Oggi questa definizione è piuttosto snobbata, forse più da chi si occupa di turismo che dal turista. Credo che sotto sotto, nonostante i weekend lunghi con i voli low cost e il revenue management, negli schemi mentali della persona viaggiante questa divisione resti.
Secondo una teoria, un aspetto che potrebbe rivoluzionare il concetto della stagione turistica, è il clima.
A tal proposito, tra le notizie che mi hanno colpito c’è la morte di diverse persone a causa dell’ondata di calore, soprattutto in Grecia.
E allora, come racconta la Cnn, l'interesse per le mete calde si sposterà a settembre e ottobre (che una volta erano bassa stagione) e inizieremo a prediligere mete più fresche a luglio e agosto?
Il mare non è mai stato un punto fermo nella mia idea di viaggio, ma nel parlare quotidiano noto che per molti è insostituibile: «d’estate il mare non si tocca».
Anche se l’idea di una ripercussione del clima sulle vacanze mi sembra corretto, penso che il limite della teoria sia che non considera i piccoli piaceri ossessivi. E il mare per molti lo è.
Poi c’è un altro aspetto, è la forma della società a influenzare il turismo.
Ancora oggi tante aziende hanno la chiusura in agosto, molti uffici pubblici si barricano da fine luglio, i mezzi pubblici hanno il letargico, per chi aspetta alla fermata, orario estivo e nelle scuole inizia la lunga pausa estiva.
Da un lato i tempi del viaggio sono cambiati, e molto, dall’altro questi sono ingredienti di una società orientata alla bassa e all’alta stagione.
Pensa al calendario scolastico e al suo impatto enorme sulla percezione della stagionalità (e non solo turistica). La sua struttura arcaica si riflette sulla società , anche su chi come me non ha figli, ed un tema di politica del turismo.
« VIRGOLETTE »
Ovvero una dichiarazione che fa pensare.
«Ho sempre detto che si tratta di un’opera illogica e insostenibile, un assurdo spreco».
Luca Rinaldi, sovrintendente alle Belle Arti e al Paesaggio delle province di Brescia e Bergamo - parlando della pista ciclabile del Garda - in un’intervista a Brescia Oggi.
LE PUBBLICITÀ CHE PIACCIONO
Ho letto solo cose positive sul nuovo spot di Visit Oslo.
Una finta intervista a un ragazzo che con noia e fastidio elenca le cose che non vanno nella capitale norvegese. E sono tutte positive.
Lo spot gioca sul registro dell'understatement, si srotola come un’intervista che sembra esprimere vero disagio, mentre parla dei pregi della città .
Lo stile è un po’ alla Monty Python, se fosse italiano potremmo pensare alla mano di Valerio Lundini.Â
Giocare sul contrasto non è cosa nuova, anche in Italia c’è il caso di non venite in Puglia. La differenza è nell’approccio: la pagina social italiana gioca a carte scoperte, si capisce subito che il tono è scherzoso. Lo spot norvegese ha un taglio più autoriale; infatti oltre a essere piaciuto in rete, è stato ben accolto dai media.
La domanda più semplice, come sempre, è anche la più complessa: qual è l’obiettivo?
Se è portare più flussi turistici, una pubblicità bella per la critica, funzionerà ?
Poi; lo spot racconta una città non invasa dalle persone, dove giri l’angolo e puoi incontrare il primo ministro: se portasse molto più turismo contraddirebbe se stessa?
Mai come in questo periodo storico mettere a fuoco gli obiettivi turistici non è semplice (e per una pubblicità banale o sbagliata sei alla gogna).
Ma chissà , forse esiste anche la possibilità che la Norvegia non abbia grandi obiettivi turistici, e senza questa pressione sia più libera di sperimentare. Sarebbe bello.
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COSE DA SAPERE
Notizie selezionate, sintetizzate e raccontate.
In quel segmento che potremmo chiamare hotel urban e di design, le catene alberghiere…
Hyatt. Ha acquisito la me and all Hotels di Lindner Hotels. Le due società collaborano dal 2022, infatti gli hotel del gruppo tedesco sono già nel portafoglio di Hyatt, ma con questa mossa le 1000 camere di me and all Hotels diventeranno un brand autonomo.
Accor. Tribe, un marchio alberghiero nato in Australia entrato nel gruppo francese l’anno scorso, come racconta Pambianco, è arrivato anche in Italia, a Malpensa. Sotto il suo cappello ci sono 16 strutture in 10 Paesi.
Nel settore aereo… tra aumenti dei passeggeri, ma anche dei costi.
Aeroporti Usa. Per le festività del 4 luglio la Transportation Security Administration, l’agenzia statunitense che si occupa della sicurezza dei trasporti, prevede che voleranno 32 milioni di persone.
La cosiddetta environmental cost surcharge. Lufthansa aggiungerà fino a 77 euro ai voli in partenza dall’anno prossimo. La compagnia aerea dice che così coprirà una parte dei costi dovuti alle nuove normative sui requisiti ambientali. Infatti, l’Unione Europea vuole che da gennaio sia usata una quota del carburante meno inquinante per l’aviazione.
La cosa alla quale ancora non mi abituo, è prendersi meriti quando ci si racconta come brave aziende attente a salvare il mondo, per poi scaricare sempre i costi sul più debole. Il cliente.
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SCIENZA, TURISMO E DESTINAZIONI
Alle Maldive le isole rimarranno per decenni. È il parere fiducioso rilasciato da un ricercatore al New York Times, dopo aver appurato da uno studio su 709 atolli nell’Oceano Indiano e nel Pacifico, che l’89% sono rimasti invariati o addirittura sono aumentati di dimensioni.
Come mai? Pare che la corrente che erode le coste, schiacci anche la barriera corallina circostante, trasformandola in sedimenti che si spostano e possono espandere i bordi degli atolli.
È tutto. Ci vediamo la prossima settimana, va bene?
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🎵 La canzone che ha ispirato il titolo del numero è impressioni di settembre della Pfm (se vuoi ascoltarla, è questa).
Grazie Emilio per le tue sempre utili riflessioni sul mondo del turismo. Ho trovato molto interessante soprattutto la prima: siamo soliti spesso ragionare di strategie turistiche come se il turismo fosse qualcosa di a sé stante e non inserito in un contesto sociale che lo condiziona e che condiziona a sua volta. Il tema del calendario scolastico, che giustamente citi, è più che calzante: parlare di vera destagionalizzazione continuerà a essere molto difficile se per una fetta consistente di popolazione, qual è quella delle famiglie con bambini, le vacanze continueranno a coincidere obbligatoriamente con i tre lunghi mesi estivi e con le vacanze di Natale. Rivedere il calendario scolastico con più pause durante l'anno faciliterebbe sicuramente i viaggi anche in altri periodi dell'anno (oltre a semplificare la vita delle famiglie, ma questa è un'altra storia).
Per me l’obiettivo dello spot è far venire curiosità in gente che è abituata ad associazioni mentali con città sature, un po’ come quando si dice Italia e subito vengono in mente FI, VE ecc. Da potenziale turista potrei metterci un like a un video così, perché sì è differente ma a Oslo non mi ci porta. Mi sembra viaggi all’estremo opposto del pacchetto tutto lustrini 🤔