21 Gr di Turismo: Come la racconti
🍀 Comunicazione; recruiting originale; altri mondi; notizie.
Ciao, sono Emilio De Risi e questa è 21 Grammi di Turismo.
Se ti è stata inoltrata, iscriviti pure da qui. 📬
Grazie alle persone che mi hanno scritto perché giovedì scorso non è uscita 21 Grammi di Turismo: siete state una dose di endorfina.
Ho disertato la settimana del turismo di Rimini: è ciclico, ogni tanto devo farlo. Però, sono stato invitato ad Aspettando TTG, un evento informale all’Hotel President Lignano dove un gruppo di persone che si occupa di turismo passa un paio di giorni insieme.
E quando si è insieme e senza programmi rigidi, succedono cose.
Alcune divertenti e surreali come una linea di parentesi solo aperte: racconti da Grand Guignol ambientati in camere d’hotel e gaffe con ospiti vip nei ristoranti di New York.
Altre serie; riflessioni sulle quali varrebbe la pena continuare a ragionare.
Te ne lascio alcune tra le tante:
Come garantire a una madre di lavorare nel turismo senza troppi squilibri?
Quando l’asticella del fatturato da raggiungere, che ogni consulente o azienda insegue, può incrinare gli equilibri di vita?
Ci sono sempre più post di autoproclamati maestri di vita che propongono di diventare property manager per raggiungere l’indipendenza finanziaria. Sarà dannoso per il turismo e le persone che coinvolgono?
Si riuscirà mai a parlare di overtourism senza arroccarsi su idee o rendite di posizione?
Queste ovattate giornate a Lignano Sabbiadoro mi hanno ricordato quello che mi piaceva quando organizzavo della formazione: mettere delle persone insieme, provare a scuoterle e tirarne fuori delle idee.
COME LA RACCONTI?
Una riflessione sulla comunicazione pubblicitaria.
Parliamo di advertorial, l’articolo pubblicitario, e in Italia già partiamo maluccio perché con troppa facilità sono fatti passare come scelte redazionali, ma oggi voglio soffermarmi su altro, ossia il tono della comunicazione.
Lo spunto è un advertorial ospitato sulle pagine del The Guardian, argomento: turismo e sostenibilità.
L’Austria parla delle sue montagne e delle piste da sci concentrandosi sulla sostenibilità. E lo fa in modo sobrio.
Già il titolo indica lo stile: ski big with a smaller footprint (che fa riferimento all’impronta di carbonio).
Non è sensazionalistico, nulla di eco o green, è concreto: con un minor impatto.
Non promette vieni qui che compensiamo le emissioni (per quello che serve); non imbonisce raccontando che piantano un po’ di alberi in Papuasia (che poi in certi casi gli indigeni della Papuasia neanche li vogliono quegli alberi piantati).
Dice, vieni qui e ti permettiamo di inquinare di meno.
Mentre parla del comprensorio sciistico, l’articolo specifica che è alimentato con energia da fonti rinnovabili, fa notare che molti villaggi austriaci sono raggiungibili in treno e che grazie al loro snow management system riescono a limitare l’uso della neve artificiale, perché la sparano solo dove serve.
Tutto con uno stile che a me è parso molto giornalistico.
Avrei fatto solo una correzione, ma un testo così misurato non lo vedevo da un po’.
Forse all’ente del turismo austriaco hanno ben valutato il pubblico del The Guardian o magari hanno un maggiore senso etico, non lo so, ma dimostrano che una comunicazione moderata nei toni ma efficace, si può fare.
Lo scorso numero il racconto-intervista Non vedere e viaggiare ha ricevuto tanti segnali di apprezzamento (ne sono contento); se conosci una storia che pensi sia bella da raccontare, rispondi a questa email e segnalamela. 🖋️
NOTIZIE DAL MONDO DEL TURISMO
Non mi basta mai, voglio di più. La cantava Jovanotti, ma potrebbe andar bene anche per il Ceo di Accor Sébastien Bazin quando dice che i loro 47 marchi non sono troppi e che ne arriveranno altri; ricorda che quando entrò in azienda erano 12 e che bisogna solo essere sicuri che siano diversi tra loro.
Potrebbe diventare un format da intervista: ogni anno qualcuno chiede a Sébastien Bazin se i marchi di Accor non siano troppi. 😎
Disney aumenta i prezzi dei parchi, ancora. Il rincaro è del 6%, mentre sugli abbonamenti annuali è tra il 6 e il 20%; poi ci sono altri balzelli: 65 - 75 dollari, in base alla stagione, per andare da un parco all’altro durante lo stesso giorno.
… Una curiosità. È la ventiduesima volta in 35 anni che Disney World aumenta i biglietti, e molto spesso Universal l’ha seguita pochi giorni dopo.
Nessun allarmismo: pare che il prezzo dei parcheggi rimarrà invariato. Per ora. 🙄
Open air e mobile home. Da gennaio 2025 le cosiddette case mobili e i mezzi usati come alloggio su ruote nelle strutture ricettive all'aperto, non rientreranno nel calcolo del valore catastale delle aree turistiche.
Una bella notizia per il settore open air che ne beneficia grazie all’inserimento nell’ultimo DL Omnibus. 📃
DA ALTRI MONDI
Notizie non turistiche che possono avere un impatto.
La rivincita degli astemi. Ci sono sempre più persone in cerca di bevande dealcolizzate, non a caso LVMH sta programmando di acquisire il 30% di French Bloom, una società che produce uno spumante analcolico venduto 100 dollari a bottiglia.
Se il brand del lusso più potente al mondo entra nel mercato degli champagne analcolici non è strano pensare che l’offerta dell’hotellerie di fascia alta si adeguerà presto. 🍾
RECRUITING ORIGINALE
Una notizia per salutarci sorridendo.
Pizza recruiting. Scrivi un curriculum; leggilo bene; correggi i refusi; enfatizza l’ultima esperienza di lavoro; aggiungi uno sport di squadra tra gli hobby e una competenza relazionale di moda, tipo: sono resiliente.
Parte due. Scegli il Cap di New York dove vuoi lavorare; contatta Pizza Hut: il tuo cv arriverà negli uffici che hanno ordinato una pizza per la pausa pranzo, stampato sui cartoni da asporto. Vuoi che non ti notino, dicono loro.
Al di là dell’efficacia l’iniziativa fa simpatia, ma speriamo che a ordinare la pizza non sia uno stagista al suo primo giorno di lavoro. 🤞
C’est tout.
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