Ciao, sono Emilio De Risi e ti do il benvenuto su 21 Grammi di Turismo.
Spesso mi imbatto in chiaroscuri, momenti in cui penso di avere tutto a fuoco, e invece.
Allo stesso modo, anche il turismo è fatto di contrasti, e il numero di oggi li racconta passando dalle proteste di chi ci lavora agli investimenti da capogiro.
Però ti prometto di concludere con qualcosa che ti farà sorridere.
Accomodati, iniziamo!
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SCIOPERO
Negli Stati Uniti è in corso il più grande sciopero dell'industria turistica. Circa 15.000 persone che lavorano negli hotel della California hanno protestato, proprio alle porte del Giorno dell’indipendenza, un ponte molto importante per i viaggi (quest’anno in 51 milioni hanno progettato una vacanza).
Da cosa nasce. La protesta ha l’obiettivo di ottenere salari più alti e sta coinvolgendo molte persone che lavorano ai piani, in cucina e al ricevimento. La richiesta è una maggiorazione della paga oraria di 5 $, più un altro aumento annuo di 3 $ per i prossimi tre anni. Il fatto che la California del sud abbia registrato un forte aumento del costo della vita, ha di certo inciso.
Perché è interessante? Il numero degli scioperi negli Usa è costantemente diminuito negli ultimi 50 anni, una protesta così grande non è da sottovalutare. È negli Usa, ad esempio, che sono partite le cosiddette grandi dimissioni; quindi è giusto guardare con attenzione.
RISULTATI E INVESTIMENTI
Se da una parte si sciopera, dall’altra c’è un quadro fatto di grandi numeri e investimenti.
HOTEL
Un gruppo da 8,7 miliardi di dollari. È il valore di Accor, diamo uno sguardo a qualche aspetto della sua visione:
Espandere il portafoglio. Nei prossimi cinque anni vuole aprire 1.200 hotel (al momento ne ha 5.400), e di questi molti nel segmento luxury e lifestyle, perché è qui che vuole rafforzare la sua presenza. Per gli altri mercati, al posto del classico modello di gestione, prevede di ampliare il franchising, preferito dai partner immobiliari.
I marchi. Un altro asset fondamentale è quello dei brand, non a caso è il gruppo alberghiero che ne ha di più: 46. Erano 13 nel 2013. Dopo la recente riorganizzazione, il mondo Accor si è strutturato in due divisioni:
Luxury e lifestyle;
Premium, midscale, economy.
Tutto sottolinea quanto il posizionamento verso il segmento alto sia fondamentale in questa visione.
Investimenti. Rocco Forte Hotels, 14 alberghi di lusso, 8 dei quali in Italia, sta ricevendo le attenzioni del Public Investment Fund, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, che starebbe per entrare nella società con il 49%. Un’operazione da 1,5 miliardi di dollari. Il controllo rimarrebbe nelle mani di Cassa Depositi e Prestiti, ossia il secondo azionista, e della famiglia Forte.
AGENZIE ONLINE
La spesa in marketing. Booking Holdings nel 2022 ha speso 6 miliardi di dollari in engine marketing. Secondo una ricerca, il 50% del suo traffico è diretto; il 20% è da motori di ricerca; il 15% da social media, e-mail, annunci display; il 15% da marketing sui motori di ricerca.
Esatto, i 6 miliardi sono per avere quest’ultima fetta.
COMPAGNIE DI NAVIGAZIONE
Grandi performance. Quest’anno, due dei cinque migliori risultati del S&P 500, il più importante indice azionario statunitense, riguardano le navi da crociera. Le azioni di Royal Caribbean Cruises sono aumentate del 97% e quelle della Carnival Corporation dell'81%.
COMPAGNIE AEREE
La pecora nera. Ita Airways esordirà con i numeri peggiori di tutto il gruppo Lufthansa. Un indicatore su tutti è la perdita d’esercizio del 2022: 486,2 milioni di euro. Eppure, la nuova capogruppo pensa di cambiare le cose in un paio d’anni.
Come? Più ricavi; grazie alla migliore rete di collegamenti, al revenue management avanzato, alla profilazione dei clienti, agli accordi internazionali e al peso contrattuale con le agenzie di viaggio (che già permettono ai vettori del gruppo tedesco di ricavare un terzo più di Ita). Meno costi; grazie alle sinergie a livello industriale.
PERDONO, PERDONO
Ovvero la notizia strappa sorriso.
Figuraccia. Facciamo che sei una persona ricca; abbastanza da noleggiare un jet privato se la compagnia con la quale hai un volo ne ha cancellati a centinaia. Facciamo che ti chiami Scott Kirby e di mestiere fai il Ceo della United Airline. Sì, proprio il vettore che li ha cancellati.
Risultato? L’amministratore delegato ha dovuto ammettere che prendere un volo privato, mentre la sua compagnia ne cancellava a tonnellate, è stato poco sensibile verso i clienti.
United ci regala sempre grandi perle. Anni fa, quando organizzavo uno tra i primi eventi in Italia dedicati al web per il turismo, come case history da raccontare teneva banco United Breaks Guitars.
La canzone, diventata virale, racconta la storia di una chitarra rotta durante un viaggio con la United e della poco collaborativa reazione della compagnia (video).
È tutto, ti abbraccio.
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