21 Gr di Turismo: Risorse umane, comunicazione e...
Un racconto; marketing in prospettiva, poi notizie turistiche italiane e internazionali.
Ciao, sei su 21 Grammi di Turismo.
Il mondo è disordinato, mi basta affacciarmi alla finestra per vederlo. Scrivere è un modo per mettere ordine.
Almeno, lo è per me.
Il tema delle risorse umane è centrale nel turismo e dato che sento qualcosa stridere, ho deciso di assecondare questa mia esigenza di ordine.
Prima, però, le notizie turistiche della settimana.
Iniziamo!
COMUNICAZIONE
Può esserci un vero cambio del racconto?
Il marketing alberghiero. Troppo spesso si concentra sul mostrare camere, piscine e l’invito a prenotare, anziché puntare sul racconto. I viaggiatori dovrebbero potersi immedesimare nella storia. Lo ha detto una dirigente di Hyatt, Crystal Vinisse Thomas, in un’intervista dedicata al loro marchio Andaz.
È da tempo che appoggio questa visione e provo a far passare l’importanza del racconto rispetto allo sfoggio degli ambienti. L’intervista alla dirigente Hyatt mi fa sperare che questa sensibilità inizi a diffondersi sempre di più.
MONDO E ITALIA
Un veloce quadro sul turismo internazionale e nazionale.
L’Australia sta perdendo turisti. La politica di alcuni Paesi del sud-est asiatico di non richiedere il visto a chi viaggia dalla Cina, le costa arrivi turistici. Molti viaggiatori cinesi più attenti al budget, hanno iniziato a preferire mete visa free come Singapore, Thailandia e Malesia.
E in Cina… Hanno fatto molto turismo interno durante le vacanze del loro capodanno, portando gli incassi turistici a crescere del 47,3%, però secondo Reuters la spesa media per viaggio è in calo del 9,5% rispetto al 2019.
Le Bahamas avanzano. Hanno accolto quasi 10 milioni di visitatori nel 2023 (+ 38% rispetto al 2022) e c’è stato un aumento del 17% di arrivi in aereo e un 43,5% di arrivi via mare.
Rincari. La American Airlines ha modificato le tariffe per imbarcare i bagagli, con un aumento del 33% sui voli nazionali e internazionali. Il motivo addotto è sempre lo stesso: inflazione, aumento del carburante e dei costi operativi.
E adesso quali altre compagnie seguiranno?
Azioni in crescita. InterContinental Hotels Group (IHG) è andata bene l'anno scorso e ha dichiarato che prevede di distribuire agli azionisti un miliardo di dollari (mica male, eh).
Tutto il settore ha avuto buoni risultati, ma le azioni di IHG sono aumentate più velocemente di altri gruppi alberghieri e di Airbnb.
In Italia, all’Enit. Alessandra Priante, già direttrice Europa della Unwto, è stata nominata a capo di Enit Spa, neonata agenzia in house sotto il controllo del Ministero del turismo.
Trovo interessante che il ruolo venga ricoperto da una persona che ha operato ad alto livello alla Unwto, perché dovrebbe poter unire una visione prospettica a quella di promozione.
Settimana bianca, no more. Nel primo trimestre hanno fatto una vacanza in montagna 8,3 milioni di italiani e, come racconta Pambianco, il 62% ha scelto una vacanza breve, invece il 29% tra tre e cinque notti. La settimana bianca riguarda solo il 9% del campione esaminato.
Perché è interessante? Non sorprende questo tipo di cambiamento, legato a un modo diverso di viaggiare, ma anche al costo più alto delle vacanze in montagna.
RISORSE UMANE
Un racconto sul rapporto tra turismo e risorse umane.
Partirò da un aneddoto personale. Ho frequentato a lungo un locale che a Milano conoscono tutti. Qui ho incontrato Giulia, cameriera e studentessa in psicologia. Una volta mi disse: «quando capisci come sorridere ai clienti e non far cadere i bicchieri dal vassoio, non hai più nulla da imparare».
Forse il fatto che mi sia occupato di risorse umane nel turismo mi ha reso di parte, ma le dissi che stava sminuendo quel lavoro.
Non passò molto e Giulia andò via. Lì, strana coincidenza, conobbi altre Giulia, cameriere e studentesse in psicologia.
Aveva torto o ragione?
Magari aveva condensato in modo estremo le hard e le soft skill necessarie, ma il punto che mi risuona è l’ultima parte della sua frase: «non hai più nulla da imparare».
Mi sono chiesto se questa sua idea possa avere le radici nella confusione che c’è nel sistema turistico.
Ho ripensato a delle cose sentite in tema di lavoro, eccone qualcuna:
Prima senti dire: i programmi degli istituti alberghieri sono preistorici e non aggiornati;
E poi: le competenze non servono, è tutta questione di attitudine.
Allora, mi chiedo, perché ci si lamenta dei programmi preistorici o che in Italia manchi una scuola specialistica come a Losanna o Glion, se poi è tutta questione di attitudine?
Prima senti dire: in Italia manca la formazione per i professionisti e le professioniste del turismo;
E poi: la cosa più importante è l’empatia (che poi, mi sembra se ne stia cambiando il significato).
Quindi bisogna formare solo all’empatia, ammesso si possa fare, o serve anche qualcosa di più tecnico?
Forse questo disordine non fa bene a chi vuole lavorare nel turismo e non riesce a vedere un percorso.
Se la priorità è lavorare meno.
Poi, da un rapporto del Censis emerge che la priorità per il 67,7% delle persone occupate è lavorare meno e che il 30,5% dichiara di fare lo stretto necessario.
Non vedere un motivo per il quale mettere del valore aggiunto nel lavoro è un problema per le aziende, ma cosa fanno per creare un ambiente dove nasca la voglia di fare?
Oggi si parla molto di welfare aziendale, strumento sempre più conosciuto e apprezzato, ma prima di questo benefit mi chiedo come si trasformino in un vantaggio per i dipendenti i bei risultati dichiarati dalle aziende.
Forse gli stipendi sono cresciuti?
Stipendi, più che bonus spot, e un ambiente nel quale si possa evolvere (in rapporto a quello che si fa), magari può essere un primo semplice passo.
La base sulla quale, poi, poggiare welfare e politiche di inclusione.
In un mondo dove il Kpi delle risorse umane è trattenere il dipendente, le aziende riusciranno a distinguere tra chi non cambia lavoro per quieto vivere e chi per fedeltà aziendale?
È tutto, a giovedì.
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Mi ricordo che quando lavoravo io negli hotel più che la partecipazione poteva la sicurezza di un contratto con stipendio 🤔 Di conseguenza si pensava a come farsela andare. Certe risposte mi fan pensare a questo. Ma perché non ci si evolve? Pigrizia? Paura?
E poi c'è il discorso racconto, io ormai ho preso quella strada, da blogger a storydoer. Lo storydoing si adatta molto bene alle strutture ricettive perché diventano temporaneamente una casa 😊