21 Gr di Turismo: Formazione
🎲 Buona e cattiva notizia; cose dal mondo e dall'Italia; una notizia curiosa.
Ciao, sono Emilio De Risi e questa è 21 Grammi di Turismo.
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Un piccolo prologo
Più scrivo questa newsletter più mi convinco che il buon turismo passi dal modo in cui viene raccontato. E di questi tempi riguarda tutti: destinazioni, aziende turistiche, hotel, persone.
Raccontare in modo chiaro e obiettivo, cercando di tenere in considerazione diverse prospettive, però, non è semplice.
Come in una mappa della metropolitana, vedo una linea che unisce più stazioni: lavoro, etica, sostenibilità, overtourism, impatto sociale, economia. E quella linea è il buon racconto.
Avrai notato che molte notizie riguardano l’overtourism, eppure sempre più spesso sento che non bisogna più dire questa parola.
Nascondere le cose sotto il tappeto non dovrebbe essere la risposta, ma cercare di capire cosa si muove dietro quelle pulsioni.
Dopotutto, anche Vanzina, che non è Nolan, preconizzò l’overtourism in un film del 1982.
Questa però te la racconterò un’altra volta, adesso iniziamo!
IL FORUM E LA FORMAZIONE
Una riflessione sullo stato dell’arte della formazione turistica.
Al Forum Nazionale del Turismo è stato siglato un patto per il turismo, una sorta di dichiarazione d’intenti redatta per punti: centralità, accessibilità, formazione, sostenibilità, intelligenza artificiale, pianificazione e sviluppo, qualità, governance, accelerazione processi, unicità.
Non voglio parlare del patto, ma concentrarmi su un punto, la formazione. C’è scritto: «i soggetti che si occupano di formazione sono talvolta inadeguati e distanti dal mercato, nel contempo le imprese non hanno un ruolo attivo».
Mentre leggevo ho pensato che in Italia quello che non manca sono proprio gli incontri formativi: convegni, simposi, masterclass e chi più ne ha più ne metta. Molti organizzati da aziende e consulenti.
Poi ci sono gli Its, spesso collegati alle aziende, e i master universitari, alcuni dei quali ben al centro del dibattito pubblico sul turismo.
E ci sono anche le aziende che dicono di assumere per attitudine e di formare le persone in azienda.
Forse ci si riferisce alle scuole superiori, ma quando penso che mio nipote in 5 anni di informatica non ha mai studiato il Php, mi dico che non è solo il turismo a essere poco allineato al presente.
Spesso, le scuole superiori fanno il meglio che possono con quello che hanno.
In tutti questi momenti di formazione, c’è l’alto e il basso. Quindi, certo, chi la programma (per un’azienda o a livello personale) deve evitare di imbattersi nella cialtronaggine di alcuni, ma non trasformiamo la formazione in un sacco da boxe dove scaricare ogni carenza di questo settore.
COSE DA SAPERE
Dal mondo e dall’Italia.
Spirit Airlines fallisce. La low cost statunitense ha chiesto il chapter 11 perché era in una situazione difficoltosa a causa di problemi finanziari e della mancata fusione con JetBlue. Ad ogni modo, la Spirit ha dichiarato che onorerà tutti i biglietti emessi e i punti fedeltà.
Il chapter 11 è la norma che permette alle imprese di effettuare una ristrutturazione aziendale dopo aver dichiarato fallimento.
La Thailandia fa il suo gioco. Nei primi 10 mesi di quest’anno la crescita del turismo straniero rispetto al 2023 è stata del 29%, ma l’obiettivo per l’anno prossimo è più grande: 40 milioni di arrivi e all’incirca 94 miliardi di euro in entrate turistiche. E uno dei modi per raggiungerlo potrebbe essere la legalizzazione del gioco d’azzardo.
Efficienza, ossia tagliare. Booking Holding ha in programma dei tagli al personale nella divisione Booking.com. La notizia arriva poco dopo aver annunciato un fatturato di 8 miliardi di dollari nel terzo trimestre e un Ebitda di 3,7 miliardi di dollari (+12% rispetto al terzo trimestre del 2023).
Puoi dire che ti interessano le persone e mettere negli uffici tavoli da ping pong, ma i tagli nonostante quei numeri mettono l’amaro in bocca.
Il secondo mercato dopo la Spagna. È l’importanza che riveste l’Italia per il gruppo alberghiero Minor, che qui vuole continuare a investire e crescere. Ci sono in rampa di lancio nuove strutture a marchio Tivoli e Nh Collection, ma anche Nhow (che per ora è solo a Milano).
Valtur diventerà un marchio storico. Ed è giusto, è un marchio turistico longevo e con una notorietà pervasiva. Penso sia l’unico, ne aggiungerei solo un altro, a essere conosciuto così tanto anche da chi non è mai stato cliente. Altra mossa di Nicolaus group, proprietaria del marchio Valtur, sarà diventare una S.p.a..
20.000 al giorno. È il numero massimo di visitatori giornalieri che potrà accedere all’area archeologica di Pompei. Gabriel Zuchtriegel, il direttore degli scavi, dice che si tratta di una mossa per garantire una migliore esperienza, non di una chiusura.
Il secondo passo sarà portare il numero a 15.000, quindi la vera sfida sarà fare in modo che le persone visitino anche gli altri preziosi siti del parco archeologico di Pompei.
LA BUONA NOTIZIA E QUELLA CATTIVA
Una veloce riflessione sulle proteste e i litigi.
La buona notizia è che il turismo da argomento residuale del dibattito pubblico sta diventando centrale, mainstream se preferisci. La cattiva notizia è che il più delle volte accade per proteste o litigi.
Nei giorni del Forum nazionale del turismo, a Firenze c’è stata una protesta contro gli appartamenti in affitto breve: sono stati appiccicati adesivi su diverse key-box, dalle quali i turisti prendono le chiavi degli appartamenti. E anche la sindaca vuole vietarle.
In risposta hanno parlato i locatori, che lamentano un accanimento nei loro confronti, usando nei comunicati anche termini forti, per me troppo, come «campagna ideologica contro gli affitti brevi» e «macchina del fango».
Continuo a pensare che in queste baruffe tutti si arrocchino nelle loro posizioni, ma se la corda sociale continua a vibrare così tanto, che piaccia o no, dobbiamo capire che musica sta suonando.
NOTIZIA CURIOSA
Per salutarci con un sorriso.
L’hotel entrato nel Guinness World Record. Nel complesso del Campuestohan Highland Resort, nelle Filippine, ha aperto un nuovo albergo di 15 camere. E allora? Nulla di originale, se non fosse che l’hotel è un pollo alto 35 metri.
Ed è tutto, alla prossima.
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Sono d'accordissimo col numero chiuso di Pompei, soprattutto se ad esso si accompagnerà una campagna per dirottare i flussi turistici sugli altri siti archeologici di Napoli e della Campania.