Ciao, sei su 21 Grammi di Turismo.
Senza indugio, iniziamo!
LA STORIA DELLA SETTIMANA
Ovvero una riflessione sul turismo di lusso e le destinazioni.
Saint-Tropez, Costa Azzurra. Già dagli anni ‘50 questa cittadina di 4.000 anime è frequentata da persone ricche, molte delle quali celebri. Negli ultimi tempi, però, qualcosa è cambiato, alterando l’equilibrio tra ospiti di lusso e residenti.
Cosa è successo. Le multinazionali del lusso hanno acquistato hotel, ristoranti e bar e vanno incontro più alle esigenze dei turisti di lusso che a quelle di chi vive in città.
Secondo una consigliera comunale: «Saint-Tropez si sta trasformando nella città di LVMH».
In effetti LVMH qui ha hotel di lusso come il Cheval Blanc e il White 1921; alcuni ristoranti, che ovviamente servono il loro champagne Moët & Chandon; un bar Dior e uno stabilimento balneare con ombrelloni e sdraio brandizzate Louis Vuitton.
E quindi? L’afflusso sempre crescente di super ricchi ha cambiato tutto: i prezzi degli immobili sono aumentati al punto che molti residenti si sono trasferiti e adesso prendono l’auto ogni giorno per andare a lavorare a Saint-Tropez.
Una volta le persone ricche avevano un approccio diverso.
Sempre secondo la consigliera: «Brigitte Bardot e gli altri attori famosi erano parte della comunità: li trovavi a giocare a bocce sulla piazza principale. Ora invece i miliardari non interagiscono con noi, restano nei loro bunker a Les Parcs o sui loro superyacht».
Il quadro attuale. Anche le persone che potremmo considerare ricche faticano a permettersi una casa da queste parti. Il famigerato 0,1% sta prendendo ogni cosa. A latere si registrano atteggiamenti non belli verso i residenti: alcuni ristoranti, infatti, sono accusati di accettare prenotazioni solo da clienti che potrebbero lasciare mance di un certo livello.
Non posso non chiedermi: per quanto tempo vedere quei soldi arrivare è stata la gioia di politici, imprenditori e magari anche qualche comune cittadino?
C’è sempre un punto di rottura, passi un’asticella e ti accorgi che quello che pensavi fosse sviluppo, anche turistico, va in una direzione diversa.
Da noi, ad esempio, il turismo di lusso è sempre più spesso evocato come antidoto all’overtourism.
La frase in genere è: «costiamo poco, dobbiamo puntare su chi lascia i soldi».
Eppure questa storia ci racconta che puntare sul lusso a tutti i costi, specie quando dietro non c’è controllo e attenzione, non è detto che porti benessere generalizzato.
DA SAPERE
Ovvero le notizie più interessanti della settimana.
Acquisizione, atto II. Una settimana fa riportavo che Choice Hotels vuole acquisire la Wyndham. Ecco, l’offerta è stata rifiutata pubblicamente, ma sembra che Choice non mollerà, almeno stando a quanto detto dal suo Ceo Pat Pacious a Bloomberg.
E adesso? L’offerta prevede un mix di contanti e azioni, ma pare che Wyndham voglia più moneta sonante e meno azioni Choice. A questo punto potrebbero essere coinvolti dei fondi di private equity, ma si ipotizza anche l’interesse del principale gestore patrimoniale al mondo, Blackstone.
L’atto III sarà quello conclusivo?
Disney e la Cina. Il 20 dicembre sarà inaugurato a Shanghai Disneyland il primo parco tematico ispirato a Zootropolis. La multinazionale sta investendo molto nell’area, infatti di recente c’è stata anche la premiere del World of Frozen a Hong Kong.
Esempi di gestione altrove. Turespaña vuole conoscere e misurare l'atteggiamento della popolazione nei confronti del turismo. Il progetto sarà condotto dalla Subdirección de Conocimiento y Estudios Turísticos (la divisione che si occupa di studi turistici).
Residenti e tasso di accettazione turistica. L’obiettivo è calcolarlo in rapporto a variabili come la dimensione della popolazione e la pressione turistica sulla destinazione. Questi parametri dovrebbero aiutare a capire quali leve possono migliorare la sostenibilità sociale dell'accoglienza.
Perché è interessante? Mi sembra un progetto che va nella direzione di comprendere, ma anche ambire, al giusto equilibrio turistico all’interno di una destinazione.
Ponti tibetani… sul Garda. A Costermano, si progetta di costruire un moderno ponte sospeso di 300 metri che dovrebbe attirare 100.000 persone all’anno in un’area del Garda, bella quanto delicata.
L’ossessione delle esperienze. Al di là della non trascurabile vicenda sugli interventi urbanistici di cui ha parlato Report, è giusto costruire un’attrazione turistica di questo tipo in un territorio così delicato? E per cosa, per l’ennesima imperdibile esperienza.
Pompei si espande. È il progetto del parco archeologico diffuso nel quale rientreranno le aree di Pompei, Boscoreale, Oplontis e Stabia. Ci sarà un biglietto unico, valido tre giorni, con navette per muoversi tra i vari siti. Tra le idee aggiuntive: tre minibus che percorreranno altrettanti percorsi tematici, ma anche visite speciali nei cantieri e in alcune aree degli scavi.
Perché è interessante? L’area pompeiana ha delle potenzialità culturali enormi, se farà percepire che gli altri siti non sono un contorno e se l'accessibilità funzionerà bene, potrebbe essere un’iniziativa notevole.
BONUS SORRISO
Ovvero una notizia turistica leggera, ma forse no...
Abbiamo un problema. Chissà se è stata questa la frase pronunciata alla Japan Airlines quando hanno scoperto che uno dei loro aerei non avrebbe potuto spiccare il volo.
Il problema? Un po’ troppo peso a bordo. La causa? Un po’ troppi lottatori di sumo a bordo.
Ma che nessuno si scoraggi, con nipponica efficienza la compagnia ha organizzato un volo extra per portare i massicci lottatori a destinazione, dove erano attesi per un festival sportivo.
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Ed è tutto, ti auguro di proseguire bene la settimana.
Ci vediamo giovedì.